IL DECALOGO DEL BUON CERCATORE DI FUNGHI

In Trentino “andar per funghi” è considerata una bella attività di famiglia, infatti è sicuramente tra i miei ricordi d’infanzia più felici: un bastone intagliato dal nonno, gli scarponcini, il bosco vicino al nostro “casinél” (la tipica seconda casa in montagna dei trentini), quel profumo unico e inebriante che ti fa capire di essere nel posto giusto al momento giusto.

É proprio in questo periodo che in montagna troviamo il clima caldo umido ideale per la raccolta dei porcini e della maggior parte delle varietà di funghi commestibili: tra metà agosto e fine ottobre.

Oltre a dare grandi soddisfazioni, è un’ottima occasione per stare a stretto contatto con la Natura, respirare aria buona e trascorrere del tempo di qualità con i propri cari. Scegli un bosco incontaminato sopra i 600 m non troppo fitto e buio, lontano da centri urbani e dalle zone adibite a pascolo o terreni coltivati e prima di partire, ruba qualche prezioso consiglio che potrà aiutarti a riempire il cesto e soprattutto ad arricchire un buon Risotto di Bosco!

Ricorda sempre di rispettare l’ambiente naturale in cui ti trovi: non abbandonare rifiuti, non accendere fuochi, non disturbare gli animali e non danneggiare in alcun modo il bosco.

La soddisfazione di trovare un bel porcino è unica, ma per farlo bisogna rispettare antichi equilibri e ricordare sempre le regole della natura.

1 – QUANDO

In Trentino il periodo con il clima ideale va da metà agosto a fine ottobre, con pioggia e temperature non troppo basse.

Qualcuno sostiene sia meglio svegliarsi all’alba e andar per funghi di prima mattina in modo da non farsi fregare il bottino spuntato durante la notte, altri preferiscono le ore pomeridiane, molto più luminose, quando il terreno si sarà asciugato dall’umidità del primo mattino.

2 – DOVE

Non possiamo certo svelare i posti migliori dove trovare funghi in Trentino, ogni esperto ha i suoi posti e se infrangessimo questo sigillo ci faremmo certo delle antipatie tra i nostri compaesani, ma possiamo affermare che l’habitat naturale del fungo sia il bosco, così come le radure, ovvero le zone di confine prato-bosco.

Con un clima molto caldo e poco piovoso è meglio prediligere le zone esposte a Nord, mentre con temperature più basse è favorevole un’area di bosco esposta a Sud.

Se individui una macchia di funghi velenosi, continua a cercare: c’è un’alta probabilità che ne siano cresciute altre varietà buone sullo stesso terreno. Ad esempio, l‘amanita muscaria, il famoso fungo delle fiabe con il cappello rosso a puntini bianchi, è una spia della presenza del porcino.

Una volta trovato il posto giusto, memorizza il sentiero e facci un salto ogni volta che c’è tempo da funghi.

3 – L’AVVISTAMENTO

Quando si è in un bosco in pendenza meglio guardare da sotto in su, sarà più facile adocchiare i funghi.

Non sempre sono in bella vista, quindi se ti sembra un bel posto sposta foglie, rami ed erba col bastone e se c’è del muschio controlla ogni rigonfiamento.

4 – DISCIPLINA

Per evitare di trovarsi in situazioni spiacevoli e dover pagare sanzioni è necessario conoscere prima le norme applicate nella zona in cui ci si reca a raccogliere i funghi. È richiesto un tesserino che abiliti alla raccolta, rilasciato in genere presso le Comunità montane, i Consorzi di gestione dei parchi, le Province e, a seconda dei casi, presso i Comuni e gli esercizi pubblici convenzionati.

In Trentino si possono raccogliere fino a due chili a persona, a meno che un singolo esemplare non ecceda, da solo, il predetto limite (con un pò di sana fortuna) ed in certi luoghi si può accedere solo in determinati orari o giorni.

5 – SICUREZZA

È molto facile confondere un fungo buono con uno tossico ed è estremamente importante che prima di raccoglierlo se ne conosca con esattezza la specie.

In piazza Vittoria a Trento, dall’inizio di luglio, viene attivato ogni anno il servizio di controllo dei funghi gratuito, nato dalla collaborazione tra il Comune, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari ed il Gruppo micologico “G. Bresadola” di Trento. Esperti micologi forniscono consulenze gratuite ai cittadini sulla commestibilità dei funghi raccolti per il consumo personale, per evitare casi di intossicazione legati a esemplari velenosi.

6 – L’ECOSISTEMA

Il buon fungaiolo sa che non si devono danneggiare o, peggio ancora, schiacciare i funghi non commestibili perché potrebbero essere il pasto di animali del bosco e svolgere un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di altre piante e alberi circostanti, con cui vivono in simbiosi.

7 – IL CESTO

I sacchetti di plastica sono nemici dei funghi, per due motivi: prima di tutto sono banditi per legge perché non favoriscono la dispersione delle spore dei funghi raccolti, fondamentale per facilitare la nascita di nuovi esemplari. Secondariamente, i sacchetti di plastica non lasciano passare l’aria e favoriscono la decomposizione del contenuto. I funghi appena colti vanno posti nelle tradizionali ceste di vimini, così che possano respirare.

Posiziona i funghi nel cesto a testa in giù: eventuali larve presenti nel fungo e che vivono nel piede del gambo tendono ad espandersi verso l’alto.

8 – LA RACCOLTA

Il fungo non va mai tagliato alla base e non si deve sradicare tutta la zolla su cui è cresciuto. Il bravo fungaiolo usa entrambe le mani per raccoglierlo, ruotandolo con delicatezza ed esercitando contemporaneamente una leggera forza verso l’alto.

Dopodiché, va pulito con un coltellino per liberarlo dalla terra e dai residui di foglie, in modo da garantirne l’integrità e la conservazione. I coltellini appositi hanno anche un piccolo spazzolino ad una estremità, perfetto per le prime operazioni di pulizia.

9 – OCCHIO ALLA CONCORRENZA

Vantarsi del bottino è lecito, ma se trovi un buon posto non svelarlo mai a nessuno: non vorrai certo rompere il silenzio che aleggia intorno al dire e non dire dei veri cercatori di funghi?!

Puoi al massimo passare il testimone a qualcuno di famiglia, i segreti del perfetto fungaiolo vanno tramandati come una preziosa eredità. E se hai appena sfoggiato il tuo ultimo cesto di porcini e stai tornando a cercarne, fai attenzione che nessuno ti segua!

10 – IN CUCINA

Una volta a casa, i funghi andrebbero quasi subito sbollentati per evitare che fermentino e che diventino indigesti.

Potrai poi gustarli in mille modi diversi – impanati, saltati in padella, accompagnati da polenta fumante e formaggio alla piastra, nel risotto, con la pasta o come ripieno.

Ma il nostro consiglio più appassionato, è quello di lasciarti incantare dai colori e dai profumi del bosco: foglie e funghi di tante specie diverse, vere e proprie magie della natura, giochi di luce e suoni che infondono pace.

Perché si può essere cercatori di funghi, ma al tempo stesso cercatori di emozioni.

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