LA SECOLARE ARTE DEL LAMBICAR | GRAPPA DEL TRENTINO

Considerata un prodotto unico al mondo, tanto che la sua denominazione è riservata esclusivamente al distillato italiano, la grappa è l’acquavite ricavata dalle vinacce, ossia dalle bucce degli acini d’uva una volta separate dal mosto o dal vino, insieme a un’eventuale parte di depositi del vino stesso. Si tratta di una tradizione tutta italiana, per cultura ma anche per legge: solo l’acquavite italiana di vinaccia ha la possibilità di chiamarsi grappa e un decreto stabilisce che, per la sua produzione, la vinaccia debba provenire da uve prodotte e vinificate in Italia, e la distillazione debba avvenire in impianti che si trovino sul territorio nazionale.

Clima e territorio rendono la terra trentina particolarmente vocata alla coltivazione della vite per produrre non solo grandi vini, ma anche grappe uniche nei profumi e nella morbidezza, eleganti e raffinate.

Esperienza e pratica sono i fondamenti su cui si basa il lavoro del distillatore, che viene perpetuato dalle nuove leve nelle famiglie Pisoni, Poli, Bertagnolli, Marzadro, Zeni, soltanto per citare alcuni nomi. Famiglie che hanno fatto la storia di quest’arte e che ancora oggi sono capisaldi nell’universo delle Grappe Trentine.

Oggi su 130 distillerie presenti in Italia, oltre 30 sono trentine. Tuttavia, la loro produzione rappresenta solo l’8% di quella nazionale, a dimostrazione di come sia la qualità il criterio seguito nella scelta e nella distillazione delle vinacce. Pregiate, ma soprattutto freschissime.

La grappa viene prodotta utilizzando gli alambicchi, che si distinguono in due grandi categorie: continui e discontinui.

I primi lavorano ininterrottamente e vengono continuamente alimentati con nuova vinaccia. Gli alambicchi discontinui invece lavorano a cotte: si carica in caldaia la vinaccia, si riscalda e si procede all’esaurimento dell’alcol e delle sostanze aromatiche che contiene, facendo grande attenzione a prelevarne solo il cuore. Infine si scarica la caldaia. Si ottiene così un prodotto diverso per ogni lavorazione eseguita, che risente fortemente delle scelte fatte dal naso del mastro distillatore nello scartare le teste e le code.

𝑽𝒊𝒏𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂, 𝒂𝒍𝒂𝒎𝒃𝒊𝒄𝒄𝒐 𝒆 𝒅𝒊𝒔𝒕𝒊𝒍𝒍𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆 sono il trittico del gusto di ogni grappa, la firma d’autore che fa si che ognuna sia diversa dall’altra.

Come un direttore d’orchestra, il mastro distillatore crea la giusta sinfonia tra la tipologia di vinaccia e la sua lavorazione, per ottenere un prodotto artigianale dai profumi e dagli aromi perfetti, equilibrati, intensi e persistenti, morbidi o secchi secondo il gusto personale.

Per la produzione della grappa in Trentino si utilizzano prevalentemente alambicchi discontinui a bagnomaria: è il metodo di distillazione più oneroso e lento, ma anche quello che permette un’estrazione degli aromi delicata e accurata. Sono oltre 75 gli alambicchi sparsi per tutta la regione, fatti a immagine e somiglianza di quello forgiato da Tullio Zadra, l’artigiano del rame che verso la prima metà del Novecento, agli albori di una nuova epoca segnata dalla fine della seconda guerra, diede vita a un nuovo metodo di distillazione.

Tullio costruì degli alambicchi speciali che portarono a una vera e propria rivoluzione, un’innovazione che cambiò per sempre il mondo della grappa del Trentino. I principi di tale tecnica seguono le vecchie regole della fonte di calore indiretto, della lavorazione lenta e del costante controllo dell’uomo. Un metodo ed una lavorazione “discontinua” che richiedono perizia e pazienza da parte del mastro distillatore, il quale può regolare al meglio le temperature per ottenere un prodotto molto fine.

Lambicar, distillare in dialetto trentino, significa portare avanti i valori della tradizione, della cultura e dell’arte in un territorio ricco di sfaccettature, con il fine di creare veri e propri capolavori capaci di affascinare e sedurre i consumatori attenti all’unicità.

Tutti elementi che l’Istituto Tutela della Grappa del Trentino si impone di preservare dagli anni Sessanta.

L’idea dei cinque fondatori (Bertagnolli, Pisoni, Sebastiani, Segnana e Bassetti) era quella di dare vita ad un organismo di tutela che valorizzasse la produzione, ottenuta esclusivamente da vinacce trentine, e che qualificasse tali prodotti con il marchio del Tridente, apposto e riconoscibile su ogni singola bottiglia.

Regole di autodisciplina e controlli severi hanno fatto dell’Istituto quello che è oggi: una garanzia indiscutibile di sicurezza e qualità, certificate anche dalla collaborazione con organi esterni quali Fondazione Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige, il quale effettua costantemente delle analisi chimiche di laboratorio, e la Commissione dedicata della Camera di Commercio di Trento, la quale si occupa degli esami organolettici.

Come si assaggia la grappa?

Si parte dall’analisi visiva: le grappe giovani sono sempre incolori; quelle invecchiate hanno un colore che varia dal paglierino poco percettibile all’ambrato molto carico, ma occorre che entrambe le tipologie siano sempre limpide.

Da un punto di vista gustativo i sapori della grappa sono sostanzialmente due, il dolce e l’amaro; ma la caratteristica principale di buona qualità è rappresentata da una grappa che arriva in bocca e poi in gola in modo delicato, esprimendo una piacevole sensazione di calore.

A livello olfattivo e retrolfattivo la valutazione di qualità inizia con la mancanza di difetti e cresce col moltiplicarsi delle sostanze di pregio. 

In base al loro invecchiamento, le grappe possono essere classificate come “vecchia” o “invecchiata” se il periodo di maturazione è stato almeno di un anno in contenitori di legno, e “riserva” e “stravecchia” se invece l’invecchiamento è durato almeno 18 mesi.

Il 90% delle grappe consumate sono da intendersi come giovani, inoltre in commercio ci sono anche grappe aromatiche ottenute da vinacce di vitigni con questa caratteristica, che ben si differenziano dalle grappe aromatizzate addizionate invece di essenze, erbe, fiori o frutti. Infine, distinguiamo la grappa monovarietale ottenuta da vinacce di una sola varietà di uva, dalla grappa polivitigno.

Le condizioni pedoclimatiche della provincia di Trento favoriscono l’enorme ricchezza dei principi aromatici delle piante officinali in infusione utilizzate per le grappe aromatizzate, ma hanno grande importanza anche i vitigni locali, tra cui spiccano proprio quelli aromatici o semiaromatici: Moscato, Müller Thurgau, Traminer, Riesling, Silvaner e Nosiola.

La grande varietà di uve permette una differenziazione del prodotto, tanto che spesso in Trentino la grappa prende il nome del vitigno da cui le vinacce nascono.

Nella metà dell’800 esisteva un luogo dove si contavano più alambicchi che persone

Era Santa Massenza, piccolo comune che vide la sua prima distilleria crescere all’interno del Palazzo Vescovile. Lì i contadini conferivano le loro vinacce per ottenere qualche litro di grappa. Negli anni continuarono a fiorire molte distillerie a conduzione familiare, e, alla fine del 1960, quando in paese si contavano 100 abitanti, ve ne erano 13. Ora sono 5, e il lavoro da mastro distillatore passa di padre in figlio.

Ogni anno, all’inizio di dicembre, questo paesino è teatro di uno spettacolo molto suggestivo, la Notte degli alambicchi accesi: le distillerie storiche accendono tutti i loro alambicchi e degli attori inscenano per le strade la storia della distillazione della grappa.  Un’atmosfera unica fatta di luci e colori avvolge le vie di Santa Massenza e tutti i partecipanti possono degustare il meglio delle grappe artigianali trentine vedendo gli alambicchi in funzione, in un’aura natalizia.

I nostri Produttori

Distilleria Marzadro, Grappa dal 1949 | La storia della Distilleria Marzadro inizia con Sabina Marzadro, che spinta dalla passione per il Trentino e la sua terra intraprende l’arte della distillazione usando le vinacce dei vignaiuoli locali e riesce a entusiasmare i palati dei clienti mettendo a disposizione il miglior distillato. Tanta sapienza e passione viene trasmessa alle generazioni successive, che con il loro contributo innovativo trasformano la Marzadro in una realtà dinamica ma sempre legata alle sue solide radici, portandola orgogliosamente al giorno d’oggi. I successi e i premi continuano ad arrivare copiosi, segno che quanto è stato fatto sino a oggi ha portato frutti eccellenti. Il loro prodotto di punta è la Diciotto Lune: ottenuta da 5 vinacce trentine quali Marzemino, Teroldego, Merlot, Moscato e Chardonnay, affina in piccole botti di Ciliegio, Frassino, Rovere e Robinia. Il tempo di invecchiamento ricalca i ritmi della natura, di luna in luna scorrono 18 mesi.

Pisoni, Mastri Distillatori in Trentino dal 1852 | Vi sono notizie risalenti ai tempi del Concilio di Trento che parlano di un certo Carlo Antonio Pisoni, fornitore ufficiale di vini ed acquaviti presso la corte dell’allora principe vescovo Madruzzo. I Pisoni, allievi del rinomato Istituto Agrario di S. Michele all’Adige sin dalla sua fondazione (1874), hanno da sempre prestato la massima attenzione alla qualità dei prodotti, coniugando la tradizione e la storia alla ricerca e all’innovazione. La tradizione distillatoria della famiglia si sarebbe interrotta con l’avvento della Grande Guerra se non fosse stato per mamma Angelina e zia Maria. Durante la prima guerra mondiale furono loro infatti a mandare avanti l’azienda agricola di famiglia, continuando anche a distillare. Oggi i fratelli Oreste e Giulio Pisoni continuano a produrre 49 tipi di grappe, tra cui spicca la giovane Grappa Trentina Riccardo Schweizer, dal nome dell’artista che ne ha realizzato l’etichetta. Una grappa ricca di sfumature, assemblate in una profumata cuvée. 

Azienda Agricola Zeni | Roberto e Andrea Zeni sono i proprietari di una delle aziende di riferimento, quando si parla di grappa trentina. Qualità e non quantità: data la grande concorrenza settoriale, l’unica vera speranza per vendere la propria produzione con onore, era di rivolgere la commercializzazione verso nicchie di mercato orientate al prodotto di grande qualità, al prodotto innovativo o magari da coprire, all’insegna della ricercatezza e finezza; insomma, un articolo da boutique. La produzione dei vigneti di proprietà viene valorizzata da un impianto di distillazione a bagnomaria di dimensioni ridotte, ma di grande resa qualitativa. Fondato nel 1974, il marchio Zeni vanta un prodotto di assoluta eccellenza: la Grappa trentina di Teroldego.

Distilleria Giovanni Poli Santa Massenza | Con le loro 60.000 bottiglie all’anno, dal 1959 il marchio Giovanni Poli ha portato la frazione di Santa Massenza nell’olimpo dei distillati. Qui l’arte del lambicar va avanti dal 1500, quando solo il Principe Vescovo poteva distillare e regolare il mercato dell’acquavite. L’antenato Giovanni Poli ha affinato la tecnica, arricchendo il sistema a colonna discontinuo ideato da Tullio Zadra con un duomo più grande, di forma sinuosa, per la prima deflemmazione. Questa miglioria ha fatto scuola in molte altre distillerie trentine. Le grappe Giovanni Poli Santa Massenza si distinguono per morbidezza e fragranza, su tutte spiccano la Grappa trentina di Nosiola e l’introvabile Distillato di Genziana, da molti definito un vero e proprio Elisir.

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