TRENTINER | MA QUANTO CIBO SPRECHIAMO?

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Non mangiamoci il Mondo!

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Il bisogno di nutrirsi è fisiologico, ma il Cibo non è semplice Merce. Il Cibo è Salute, Arte, Cultura ed Emozione. La terra è ricchezza.

Per rendere realtà un mondo senza fame, non possiamo permetterci di sprecarne neanche una briciola. Dobbiamo superare la fredda logica del consumo e rafforzare la logica della solidarietà, per far sì che il cibo sia a disposizione di tutti e la sua produzione, ecologica e sostenibile. In tal senso, il prezioso contributo dei piccoli produttori è fondamentale.

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Cosa si nasconde dietro allo spreco di cibo?

La risposta è: un pessimo affare per il portafogli e per l’ambiente.

Si stima che un terzo di tutto il cibo prodotto per l’uomo venga perso o sprecato. Questo si traduce in tonnellate di alimenti che sono stati prodotti e trasportati a vuoto, impiegando preziose risorse naturali e non – acqua, terra, energia, lavoro e capitale – producendo enormi quantità di CO2… Per poi finire nella spazzatura.

Assistiamo in silenzio a un gravissimo paradosso: la quantità di cibo sprecato è quattro volte superiore a quanto necessario per sfamare le persone denutrite nel mondo. Mentre 800 milioni di persone patiscono per carenza di cibo, 2 miliardi di persone soffrono di obesità o sono in sovrappeso.

Nei Paesi in via di sviluppo, lo spreco si concentra nella prima fase della filiera agroalimentare a causa di tecnologie, mezzi di trasporto e infrastrutture inadeguate. Nei paesi industrializzati, invece, le quantità di cibo a disposizione sono sempre più abbondanti, a fronte di consumatori sempre più selettivi.

Una volta gli scarti e il riciclo erano una risorsa in cucina, i più fortunati sapevano riconoscere e maneggiare funghi, fiori ed erbe selvatiche che le nostre nonne, con mani sapienti, usavano per preparare ricette povere, ma allo stesso tempo genuine e gratificanti. Oggi invece, per capriccio, tendiamo a comprare solo prodotti privi di difetti e ammaccature. Ma un cibo bello non è sempre buono per l’ambiente e per l’agricoltura.

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Quali sono gli alimenti più sprecati in Italia?

Pane e verdure fresche sono fra gli alimenti che pesano di più sulla pattumiera, seguiti da bevande analcoliche, legumi, frutta fresca e pasta. I numeri dimostrano che quasi la metà dei prodotti ortofrutticoli viene sprecata lungo la filiera.

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Ci sono dei rimedi?

Tra i rimedi anti-spreco più frequentemente adottati dagli italiani, troviamo il controllo accurato della dispensa prima di fare la spesa. Il 61% congela il cibo a rischio deperibilità e il 54% sceglie con attenzione la quantità di cibo ottimale da cucinare. Più di 1 italiano su 2 assaggia il cibo in scadenza prima di buttarlo e molti si cimentano in ricette di recupero utilizzando gli avanzi. Ma solo 1 italiano su 3 si fida a chiedere al ristoratore un contenitore per portare a casa il cibo che non è riuscito a consumare e solo 1 italiano su 5 regala al vicino il cibo in eccesso.

Abbiamo riflettuto sulla nostra attività che ci ha dato alcuni spunti per diventare dei veri “eroi del cibo”.

  1. Riscopri le erbe spontanee: per molti anni hanno arricchito di sapore i cibi poveri, scarsi e ripetitivi. Oggi invece, sono sempre più desiderate dai consumatori, che oltre alla moda e al gusto, sono attratti dalla loro impronta sostenibile e dal patrimonio di tradizioni in grado di ammorbidire il moderno approccio al cibo, freddo e razionalistico. Tarassaco e crescione, luppolo e radic da l’urs, ortica e rosa canina.
  2. Compra solo quello che mangi e scegli ingredienti di alta qualità: per resistere alla tentazione di fare acquisti d’impulso e comprare cose che non ti servono, scrivi una lista a casa da seguire mentre fai la spesa. Così facendo ridurrai sia gli sprechi che il peso sul tuo portafoglio.
  3. Salva i cibi brutti ma buoni: frutti e verdure troppo maturi o ammaccati si possono ancora utilizzare per fare dolci, frullati o zuppe. In generale, con tutti gli alimenti bisogna fare attenzione alle parole scritte in etichetta. Quando leggi “Da consumarsi preferibilmente entro”, non significa che al sopraggiungere della data di scadenza tu ti debba affrettare a gettare il contenuto della confezione. Semplicemente, quel cibo inizierà a perdere progressivamente le sue proprietà nutritive e gustative.
  4. Regala il cibo: se ti accorgi di avere in casa qualcosa che non mangerai mai, regalalo ad amici, parenti, vicini di casa, o a qualche organizzazione di beneficenza.
  5. Adotta delle strategie d’acquisto: acquista periodicamente i prodotti a lunga scadenza (ad esempio conserve, sughi in vasetto, pasta) e di frequente i prodotti freschi (carne, pesce, verdura, frutta,…). Ordina il frigorifero e la dispensa in base alla scadenza in modo da consumare prima il cibo deperibile e prediligi i piccoli formati.
  6. Congela i cibi che non puoi cucinare e mangiare a breve:

🍗 La carne di vitello e quella di agnello possono essere congelate per 6 mesi, il pollo dai 6 ai 9 mesi, la selvaggina dai 6-10 mesi e la salsiccia congelata dai 2 ai 3 mesi.

🐟 Il pesce che decidi di conservare nel congelatore deve essere freschissimo. I pesci magri, come la trota o il salmerino, possono essere tenuti in freezer a lungo, fino a 6 mesi. I pesci più grassi come salmone e tonno, invece, non più di 3 mesi.

🥬 É importante che le verdure che desideri congelare siano fresche, già mondate e tagliate a pezzetti per facilitare lo scongelamento. Non si possono congelare le verdure che contengono un’elevata quantità di acqua, come l’insalata, i ravanelli e i cetrioli. Le verdure cotte, invece, si conservano fino a 3 mesi.

🧀 I formaggi che si possono congelare sono quelli a pasta filata, i semiduri e gli stagionati. Non sono adatti al congelamento i formaggi freschi come la ricotta e i formaggi spalmabili.

🔥 I cibi cotti come sughi, ragù, lasagne e spezzatini si conservano benissimo in freezer, un metodo furbo per avere sempre a disposizione un buon pasto fatto in casa quando non si ha tempo per cucinare.

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Trentiner nutre il gusto e la gastronomia, ma anche la sostenibilità

La nostra filosofia promuove stili di agricoltura e allevamento che siano in grado di valorizzare esigenze alimentari sane ed equilibrate, di proteggere gli ecosistemi in favore della biodiversità, oltre a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali. Gli accordi a lungo termine sulla filiera alimentare (tra agricoltori, produttori e distributori) consentono una migliore pianificazione e previsione della domanda dei consumatori, ottimizzando l’uso delle risorse naturali.

Una buona conduzione del magazzino ci permette di tenere sotto controllo le scadenze grazie alla gestione per lotti, così che vengano spedite per prime le merci con la data di scadenza più ravvicinata.

Con l’intento di far assaggiare cose nuove ai nostri clienti e di ridurre lo spreco alimentare, ogni settimana selezioniamo gli ordini più consistenti per l’aggiunta di prodotti omaggio prossimi alla scadenza.

Questo articolo vuole essere un invito a fare ciascuno la propria parte in difesa dell’ambiente attraverso piccole azioni, ogni giorno. Tu come combatti lo spreco alimentare? Scrivicelo nei commenti!

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