I migliori spumanti Metodo Classico della tradizione Trentina sono riuniti in questa speciale presentazione dedicata alle bollicine Trento Doc.

Trentodoc

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Azienda

Il Trento doc è lo spumante da uve coltivate nel territorio Trentino, prodotto dalle migliori aziende agricole e cantine seguendo il medoto classico. Trentodoc è l’associazione che, dalla sua fondazione nel 1984, tutela lo spumante metodo classico trentino. Altra importante mission dell’Istituto è promuovere, in Italia e nel mondo, il marchio collettivo territoriale Trentodoc. Il marchio nasce dall’esigenza di rafforzare l’identità collettiva del prodotto, di valorizzare il suo legame con il territorio e l’impegno congiunto dei produttori. Una firma a garanzia di vera qualità.

Trentodoc è tradizione: è lo spumante Metodo Classico prodotto con sole uve trentine. La vendemmia viene fatta a mano e successivamente inizia il processo di cantina, tramandato da generazioni con passione e tecniche d’avanguardia. Serve tempo e lavoro quotidiano, per mesi, anni, prima di poter degustare un calice di Trentodoc.

Trentodoc è territorio: è espressione diretta della terra che lo produce, il Trentino. Di esso Trentodoc racchiude il clima, le altitudini e l’essenza. Dalle vette più elevate con clima alpino a quello mediterraneo dei pendii più dolci mitigati dall’Ora del Garda, al clima continentale di fondo valle: ogni calice porta con sé unicità e carattere del luogo di origine.

Bollicine di montagna: questa è la definizione che riassume le caratteristiche di questo Metodo Classico che profuma del proprio luogo d’origine, il Trentino.
Territorio, altitudini e varietà del clima sono gli ingredienti speciali di questo spumante pregiato, così come la mano dell’uomo che lo crea.

Questi i principi fondamentali di cui il Disciplinare sottoscritto da tutti i Produttori Trentodoc (e quindi l’Istituto) è garante:

  • serietà nella coltivazione e attenta selezione delle uve
  • uvaggio di provenienza esclusivamente trentina
  • vitigni di origine: Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero e/o Pinot meunier
  • lavorazione tramite metodo della rifermentazione in bottiglia
  • prolungato riposo sui lieviti

Il primo metodo classico italiano, e uno fra i primi al mondo, ad aver ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1993, un’importante certificazione che garantisce la qualità del processo di produzione e l’origine del prodotto.

 

Prodotto

Uno degli elementi distintivi dello spumante Trentodoc è il suo metodo di produzione denominato Classico le cui fasi di produzione sono:

1) Vino base (base spumante) - Dalla vendemmia di uve Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco o Pinot meunier, si ottiene il vino fermo base al quale, una volta imbottigliato, vengono aggiunti lieviti e zuccheri (questa azione si chiama “tiraggio”). Una volta eseguito il tiraggio, viene messo a riposo in grandi cataste, in cantine buie e silenziose.

2) Presa di spuma - Altro importante momento del processo di spumantizzazione Metodo Classico. frutto della rifermentazione in bottiglia. Il vino base sviluppa l’anidride carbonica a cui si devono il perlage, ossia le bollicine, e la spuma che si forma versando Trentodoc nel calice. Messo a riposo il vino, i lieviti e gli zuccheri (sciroppo di tiraggio) danno il via alla seconda fermentazione con la produzione di anidride carbonica e alcool etilico: è per questo che gli spumanti metodo classico sono chiamati anche “vini con rifermentazione in bottiglia”. La presa di spuma, si svolge in un periodo di due mesi circa con il raggiungimento di una pressione in bottiglia di più o meno 6 atmosfere. Il disciplinare indica chiaramente i tempi di maturazione minimi di un Trentodoc sui lieviti: si va dai 15 mesi per un brut, a 24 mesi per un millesimato fino a 36 mesi per una riserva. Il prolungato riposo sui lieviti, che tutte le case spumantistiche allungano rispetto al disciplinare, va tutto a vantaggio del prodotto finale. Possono farlo anche perché le caratteristiche escursioni termiche del Trentino conferiscono alle uve acidità, fattore che garantisce al vino la capacità di evolvere e di avere lunga vita nel tempo.

3) Remuage - La fase più caratteristica del metodo di produzione classico. Lo scopo è raccogliere i sedimenti (lieviti esausti) nel collo della bottiglia, per eliminarli in seguito, con la sboccatura. Le bottiglie sono posizionate capovolte su tipici cavalletti di legno, chiamati pupitres, che permettono il corretto svolgimento dell’operazione: il produttore ruota e muove le bottiglie di mezzo giro con gesti precisi ed efficaci, tramandati di generazione in generazione, in modo che i residui (principalmente lieviti esausti) si raccolgano verso il collo della bottiglia.

Le due O del marchio Trentodoc‬ vogliono ricordare proprio il momento di questo importante passaggio.

4) Sboccatura - Dopo il riposo a testa in giù su pupitres, dove avviene la periodica rotazione e il progressivo cambiamento di inclinazione delle bottiglie che agevola il deposito dei lieviti esausti verso il tappo, è necessario eliminarli e questo lo si fa tramite la sboccatura (degorgement). Il vino estratto viene sostituito con un mix di vino di pregio e zucchero: il personalissimo tocco dell’enologo, la miscela segreta (liqueur d’éxpedition) che contraddistingue i tratti di ciascuna etichetta. È con il rabbocco che si definisce la personalità di ogni Trentodoc.

 

Riconoscimenti

Riconoscimento 1
Novembre 2020 — L’Istituto Trento Doc rinnova con il Gambero rosso la sua partnership in occasione della trentunesima edizione della Guida Ristoranti d’Italia. Gli spumanti Trentini appartenenti al Consorzio confermano l’impegno a supporto della ristorazione di qualità in un contesto di ampia e solida collaborazione per mantenerne alto il profilo del Made in Italy.

Indirizzo

38122 Trento (TN)

Via del Suffragio, 3

Palazzo Trautmannsdorf