Vino Santo: cos’è e dove nasce

Uva passita per Vino Santo trentino

Origini e storia del Vino Santo

Le prime testimonianze storiche

La produzione di vini dolci attraverso l’appassimento delle uve è una pratica antica, introdotta in Italia nel Medioevo dai commercianti veneziani che li importavano dalla Grecia. In Trentino, la prima menzione documentata del Vino Santo risale al 1508, quando questo vino era annoverato tra i beni che il proprietario del Castello di Toblino doveva offrire al vescovo di Trento.

L’origine del nome “Vino Santo”

L’etimologia del termine “Vino Santo” non è del tutto chiara. Una teoria suggerisce che il nome derivi dal periodo di pigiatura delle uve appassite, che avviene tradizionalmente durante la Settimana Santa. Un’altra ipotesi è legata all’uso liturgico di questo vino durante le celebrazioni religiose.

Vino Santo Pisoni trentino

La zona di produzione: la Valle dei Laghi

Caratteristiche geografiche e climatiche

La Valle dei Laghi è caratterizzata dalla presenza di numerosi specchi d’acqua, tra cui i laghi di Terlago, Santa Massenza, Toblino e Cavedine. Questa conformazione geografica, unita alla vicinanza del Lago di Garda, crea un microclima ideale per la viticoltura. In particolare, i venti locali, come il Pelèr (vento del nord) e l’Ora (vento del sud), favoriscono l’appassimento naturale delle uve e la formazione della Botrytis cinerea, nota come “muffa nobile”, che contribuisce a concentrare gli zuccheri e ad arricchire il profilo aromatico del vino.

Il vitigno Nosiola: l’anima del Vino Santo

Il Vino Santo Trentino è ottenuto esclusivamente dall’uva Nosiola, l’unico vitigno a bacca bianca autoctono del Trentino. Nonostante la sua importanza, la coltivazione della Nosiola è piuttosto limitata, rappresentando circa l’1% dell’intero territorio vitato trentino. Questo vitigno trova nella Valle dei Laghi il suo habitat ideale, grazie alle particolari condizioni climatiche e ambientali che ne esaltano le caratteristiche.

Valle dei Laghi Garda Outdoors Trentino vino santo

Il processo produttivo del Vino Santo

La raccolta e l’appassimento delle uve

La vendemmia della Nosiola avviene tardivamente, tra la fine di settembre e la metà di ottobre, quando le uve hanno raggiunto una maturazione ottimale. Dopo la raccolta, i grappoli vengono disposti su graticci chiamati “arele” in locali ben ventilati, dove rimangono per un periodo che può superare i sei mesi. Durante questa fase, grazie all’azione combinata dei venti locali e della muffa nobile, gli acini si disidratano, concentrando zuccheri e aromi.

La pigiatura e la fermentazione

La pigiatura delle uve appassite avviene tradizionalmente durante la Settimana Santa. Il mosto ottenuto viene trasferito in botti di legno dove inizia una lenta fermentazione, che può durare diversi anni a causa dell’elevata concentrazione zuccherina e delle basse temperature delle cantine. Questo lungo processo fermentativo contribuisce a sviluppare la complessità aromatica tipica del Vino Santo.

L’affinamento

Dopo la fermentazione, il vino viene sottoposto a un periodo di affinamento in botti di legno che può variare dai 4 ai 10 anni. Durante questo tempo, il Vino Santo acquisisce le sue caratteristiche organolettiche distintive.

Caratteristiche organolettiche del Vino Santo

Il Vino Santo Trentino si presenta con un colore giallo dorato tendente all’ambrato. Al naso offre un bouquet complesso ed elegante, con note di pesca e albicocca sovra-matura, confetture e miele. Al palato è dolce, armonico e persistente, con una piacevole nota acidula che ne equilibra la dolcezza.

Vino Santo uva Nosiola passita trentino

Abbinamenti gastronomici

Il Vino Santo è un vino versatile che si presta a diversi abbinamenti gastronomici, valorizzando sia piatti dolci che salati. Grazie alla sua dolcezza equilibrata dall’acidità, si abbina perfettamente con:

  • Dolci tipici trentini, come lo Zelten (dolce natalizio a base di frutta secca) e lo Strudel di mele;
  • Formaggi erborinati e stagionati, come il Gorgonzola piccante, il Vezzena o il Puzzone di Moena, che creano un contrasto interessante tra la sapidità e la dolcezza del vino;
  • Foie gras e paté, in abbinamenti raffinati che esaltano le note morbide e avvolgenti del Vino Santo;
  • Frutta secca e miele, per esaltare le caratteristiche aromatiche del vino.

Grazie alla sua straordinaria complessità e persistenza, il Vino Santo è perfetto anche da gustare da solo, come vino da meditazione, per apprezzarne appieno le sue sfumature uniche.

Il Vino Santo del Trentino è un’autentica eccellenza enologica, frutto di una tradizione secolare e di un territorio unico. La sua produzione, lunga e meticolosa, ne fa un vino raro e prezioso, capace di conquistare gli appassionati con il suo gusto avvolgente e la sua straordinaria longevità.

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